MarContastorie Bertarini
MarContastorie Bertarini - aBout mE
aBout mE

Da bambino poche storie, pochi libri, pochissimo teatro.
A 22 anni una svolta. Alla ricerca di un breve corso per imparare i rudimenti per poter meglio raccontare i testi demenziali che scrivevo all'epoca con il mio amico Fabio, mi sono ritrovato invece in un laboratorio teatrale condotto dal maestro Tanino De Rosa.
Ecco un accogliente spazio/tempo di ascolto e di incontro.
Ecco un luogo che ospita l'alto e il basso, un luogo per liberare corpo e voce della propria animalita', un luogo della presenza, dove poter persino morire e rinascere, un luogo di tante vite e del possibile.
Ecco una casa dalle relazioni profonde e, al tempo stesso, accelerate.
Una folgorazione!
Da allora ho continuato la mia formazione teatrale con periodi di studio e lavoro, in particolare su improvvisazione e voce creativa, anche con altre maestre e maestri (Luisa Pasello, Paolo Rossi, Anne Zenour, Mamadou Dioume, Kaya Anderson, Albino Bignamini, Susanne Weins, Atelier delle Figure di Cervia).
Il teatro chiama le storie, le storie chiamano i libri...
Cosi', passo dopo passo, sono arrivato alla narrazione orale.

Oggi faccio il contastorie, artigiano di voci e racconti.
Lentamente si abbassano le luci, ecco gli ultimi spostamenti, si ode ancora qualche bisbiglio e qualche risatina, squilla il penultimo cellulare dimenticato acceso, poi ... silenzio! Resta la voce del contastorie ad accompagnare gli ascoltatori in mondi tutti da immaginare e scoprire.
Si dice che da bambino abbia ingoiato un microfono ... forse e' vero... Il mio vocione si colora di terra, per poi farsi piu' chiaro e leggero, caldo e pronto ad accogliere e affabulare.

La narrazione e' relazione: tra contastorie e ascoltatori in mezzo c'e' la storia che prende forma in base all'atmosfera che si crea.
A volte il racconto si allunga indugiando in nuovi particolari o mostrando un punto di vista alternativo, altre volte corre via piu' veloce tralasciando passaggi e dettagli in quel momento poco importanti.
Per proteggere questo contatto, questa relazione diretta, mi adopero per eliminare ogni barriera e filtro: vicinanza per potersi vedere negli occhi, amplificazione solo quando necessaria.

La passione e il piacere di raccontare mi hanno portato a sviluppare un percorso di ricerca sulla narrazione orale, ideando anche progetti di promozione alla lettura per l'infanzia.
Dal 2000 racconto storie, fiabe, miti in biblioteche, scuole, teatri, musei, librerie, piazze, aie, parchi, boschi, sale condominiali, spiagge, treni, ... ovunque sia possibile guardarsi negli occhi, respirare insieme le storie e ascoltare quell'espirazione che segue la sospensione di fiato.

In questi anni dall'incontro con migliaia di bambini e ragazzi ho avuto la conferma del bisogno di proteggere uno spazio per la pura oralita'.
Narrare storie educa all'ascolto, coltiva il tempo della pazienza, nutre e arricchisce l'immaginario di ciascuno, permettendoci di allontanarci dai modelli di riferimento e dalle immagini che ci circondano, avventurandoci nell'invisibile.
Di fronte ad un problema reale, invece di continuare a percorrere strade battute che possono portare a risposte inadeguate, un immaginario ricco puo' aiutarci a creare nuovi mondi e nuovi modi e, quindi, a saper trovare soluzioni diverse.
Di ogni nostra esperienza, di ogni nostro vissuto alla fine, proprio alla fine, non restano altro che granelli di storie.
Condividere i nostri granelli di storie ci permette di andare oltre noi: contribuisce a creare comunita' e diventa un tentativo per stare oltre la morte.

Negli ultimi anni ho partecipato, tra i vari appuntamenti, anche al Festival Quantestorie di Milano, al Festival ReggioNarra di Reggio Emilia, al Biblofestival di Dalmine (BG), al Festival della Filosofia di Modena, al Festival del Racconto per ragazzi di Siano (SA), al Festival del Racconto ChiaraBimbi di Varese, al Salone del libro per Ragazzi di Bra (CN), Festival Nazionale del Racconto Ambientale alle Isole Tremiti, Festival del Racconto di fiaba di Bressanone (BZ), Festival Librinfesta di Alessandria, Festival Ti racconto un libro di Campobasso, Festival Illustrada di Mondovi (CN), LongLake Festival di Lugano.

Svolgo anche un'intensa attivita' pedagogica attraverso laboratori teatrali, in particolare per l'infanzia (in media, lavoro con circa 30 classi in ogni anno scolastico), e percorsi di formazione per insegnanti.
Dal 2014 collaboro con BIMED (Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo) scrivendo incipit per la Staffetta di Scrittura Creativa e della Legalita'.


International Storytelling Network


As a child few stories, few books, little theatre.
At the age of 22 a complete turn around. Looking for a brief course to learn the basics to better tell the demented texts that I wrote in that period with my friend Fabio, I instead found myself in a theatrical workshop led by the director Tanino De Rosa.
Here I found a welcoming space/time of listening and meeting.
Here I found a place that lay host to highs and lows, a place to free body and voice from one's animality, a place of presence, where one could even die and be reborn, a place of many lives and where anything is possible.
Here I found a house of profound and accelerated relationships.
An illumination!
From that moment I have continued my theatrical training with periods of study and work, particularly on improvisations and creative voice, with several teachers (Luisa Pasello, Paolo Rossi, Anne Zenour, Mamadou Dioume, Kaya Anderson, Albino Bignamini, Susanne Weins, Atelier delle Figure di Cervia).
Through the theatre I arrived at storytelliing and I was able to take care of my inner child by giving it a lot, a lot of stories that I had never listened to when I was little.
Now I'm a storyteller, a story craftsman.
Slowly the lights dim, you can see the last movements, you can hear some whispers and a few giggles, yet another phone forgotten turned on rings, then ... silence! Only the storyteller's voice remains to accompany the listeners into other worlds to imagine and discover.
They tell me when I was child I ate a microphone ... maybe it's true!
My big, warm and deep voice can become clearer and lighter, ready to welcome and narrate.
Storytelling is a relationship between storyteller and listeners. In the middle there's the story that takes shape depending on the atmosphere created. Sometimes storytelling extends lingering in new particulars or showing an alternative point of view. Others times it runs faster overlooking some passages and details that in that moment are not so important.
To protect this contact, this direct relationship I try to delete every barrier and filter: staying close to look each other in the eyes, PA system only when necessary.
My passion and pleasure for narrating led me to research storytelling, also inventing projects to promote reading for children.
Since 2000, I have been telling folk and fairy tales, myths and legends, in public and open spaces such as in libraries, schools, theatres, museums, bookshops, town squares, parks, farmyards, hospitals, trains, in the woods, on the beach, everywhere...
From encounters with thousands of children and young people, in these years I have had the confirmation of the need to protect a space for pure orality dedicated, in particular, to infancy. Narrating stories educates one to listen, nourishes the imagination of each of us, allowing us to step back from models of reference and the imagines that surround us, allowing us to venture into the invisible.
Faced with a real problem, instead of continuing along the road well-travelled that can lead us to inadequate answers, a rich imagination can help us to create new worlds and new ways, and, therefore, to know how to find different solutions.
Over the last years I have participated, amongst various appointments, in several storytelling Festivals in Italy.
In 2007 and 2008 I told stories in English in Sydney, Australia, for the Italian Institute of Culture.
In addition to storytelling, I conduct pedagogical activities through theatrical workshops, in particular for children, and training for teachers.